Il programma di questo nuovo comitato sarebbe quello di passare al comune di San Nicandro Garganico il controllo dell'Istmo, e successivamente quello di realizzare un piano di recupero con la Regione Puglia. Ma, a questo punto, sorge una domanda che nessuno dei presenti all'incontro si è posta: il piano di recupero, il cosiddetto PIRT, non è stato già predisposto e approvato dalla Regione Puglia? La risposta è, ovviamente, affermativa. La Regione Puglia ha già realizzato a sue spese un piano di recupero dell'Istmo (il PIRT) che prevede la demolizione di circa 800 abitazioni, di cui una parte verrebbero ricostruite in un'altra zona, e l'allacciamento di tutti i servizi mancanti alle restati case, per un investimento complessivo di circa sette milioni di euro. Secondo voi, la Regione andrebbe a spendere altri soldi per realizzare un nuovo piano di recupero, nonostante ce ne sia già uno pronto? Sarebbe un grande spreco di soldi pubblici. E poi, ammesso che la Regione Puglia prenderà la scellerata decisione di realizzare un nuovo piano di recupero, si dovranno attendere ancora molti anni, prima che si arrivi a predisporre un nuovo piano di recupero, considerando che il PIRT, a distanza di molti anni, non è riuscito ancora a decollare. D'altronde, sono pervenute 602 osservazioni da cittadini e associazioni sul PIRT, che sono state analizzate una ad una.
Ma a questo nuovo comitato va dato merito di una cosa: aver diviso le persone dell'Istmo, che adesso sono schierate tra chi sostiene il Consorzio e chi sostiene il comitato (e ovviamente chi sostiene nessuno dei due). L'unione tra le persone può portare a risultati concreti e importanti. Questa divisione invece non porterà da nessuna parte. L'ha detto anche Nicandro Marinacci, durante l'incontro del Consorzio, il quale ha manifestato quasi un atteggiamento di apertura nei confronti del comitato.
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