sabato 19 marzo 2016

COMITATO: strada senza bidoni e tanta rabbia per i furti, "a voi che siete al comando chiediamo cortesemente di agire!"

La ex-discarica di via Tamericelle

Il Comitato "Salviamo l'Istmo e la Sacca Orientale", presieduto da Luigi Giorgio, ha scritto una lettera al sindaco di Lesina, Pasquale Tucci, al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e al Prefetto di Foggia, Maria Tirone, sulla questione dei rifiuti e dei continui furti che hanno interessato lo Schiapparo in questi mesi. Si riporta di seguito la lettera integralmente.

Gioire per aver visto sgomberata, nel tardo pomeriggio di mercoledì 02 marzo c.a., “la discarica” dello Schiapparo, angolo Tamericelle (Tratturo Corto), dopo oltre 18 anni, non possiamo ringraziare nessuno. 
Un breve tratto di strada, per la lunghezza di 850 metri, della contrada
Istmo Schiapparo, oggi è privo di contenitori per i rifiuti e se non si provvede, fra qualche settimana vedremo di nuovo una catasta di immondizia.

Se il Comune è l’ente locale che rappresenta la propria comunità, cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo, sull’Istmo Schiapparo quale miglioramento ha apportato? L’articolo 128 della Costituzione sancisce e tutela l’autonomia dei Comuni (e Province). Tali principi dopo una lunghissima elaborazione che forse non ha eguali nella storia repubblicana, sono stati fissati dalla legge 8 giugno 1990, n. 142 sull’ordinamento delle autonomie locali. Pur avendo molte leggi non abbiamo potuto constatare un accrescimento, al contrario stiamo assistendo ad un rimpicciolimento, e siamo convinti che una delle cause è la mole delle disposizioni e delle norme, emblema del degrado di un territorio per una mentalità gretta di tutti quelli che hanno ottenuto la piena fiducia dei cittadini. Il voler risparmiare il più possibile, anche quando non è opportuno e conveniente è dannoso per l’intera collettività. 
L’illusione di chi ha creduto fermamente in quella data persona, riponendo le proprie speranze e attendendo da essa di vedere dei miglioramenti è immensa. Le menti degli eletti sono affaccendate nelle faccende personali. Tutte impegnate in un affannoso quanto inutile affaccendamento. In una zona di mare non poteva essere altrimenti, una promessa da marinaio. L’impegno esplicito, assunto verbalmente si è tradotto in un comportamento privo di scrupoli. Utilizzare personale di occasione senza alcuna competenza, per il rattoppamento della pavimentazione stradale rovinata non è altro che una forma di farsi gioco di noi. Anche chi si è fatto promotore con un modesto contributo finanziario di alcuni volontari si è reso poco utile il lavoro di tappa-buche. La strada sull’Istmo Schiapparo è l’unica arteria che congiunge Torre Mileto con la Foce Schiapparo e anche la sola via di accesso agli immobili insistenti nella contrada nota anche come “villaggio della giungla”. Il Sindaco ha l’obbligo di restituire il gettito dei tributi in termini di servizi, soprattutto quelli definiti dalla legge come indispensabili.
                                                                          
Il Comune ha il dovere di valorizzare le libere forme associative dei cittadini e promuovere organismi di partecipazione popolare all’amministrazione locale, anche su base di quartiere o di frazione. Questo, non solo è mancato e manca, ma ha anche causato un sentimento di incompatibilità, di avversione, di antipatia e di esagerata sensibilità al primo cittadino lesinese. Il nostro agire è stato e continuerà ad esserlo nel procedere sulla via della legalità e della correttezza per la difesa, tutela di interessi e diritti. Tutela e interessi di quello che ci è stato permesso in mancanza di un’azione restrittiva. Diritti non riconosciutici pur avendo colmato gli scaffali degli uffici comunali, provinciali, regionali, statali, delle sedi giuridiche, amministrative e l’agenzia del territorio con il suo reparto catastale. Non vogliamo tralasciare fra l’altro l’immensa bravura dei giornalisti nell’aver riportato tante notizie su giornali ed altri mezzi d’informazione. Tutto questo è servito a poco perché le funzioni amministrative che riguardano la popolazione ed il territorio comunale precipuamente nei settori organici dei servizi sociali, dell’assetto utilizzazione del territorio e dello sviluppo economico, salvo quanto non sia espressamente attribuito ad altri soggetti dalla legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze è stato trascurato da creare un grande fermento tra i possessori delle terre e degli immobili.  

Inoltre, il Comune ha anche il compito di provvedere alla tutela delle abitazioni promuovendo una convenzione con una compagnia assicurativa per una polizza furti a prezzi calmierati e intensificazione dei servizi di controllo della Polizia Municipale. Negli ultimi sei mesi ci sono stati una serie di furti in serie nelle abitazioni dell’Istmo da provocare uno stato d’irritazione e di risentimento nei proprietari degli immobili da perdere il controllo e spingerli a reazioni violente e ad atti inconsulti. L’ira è stata tanta, al punto che si sono liberati del loro bene cedendolo gratuitamente a terzi a condizioni di stare lontano da quel luogo, non sostenere i costi di manutenzione, non versare più la quota al Consorzio di Vigilanza Rurale di San Nicandro Garganico, i tributi a codesto Comune e l’imposta all’Agenzia delle entrate. 

Chi pensava che le case col tempo sarebbero state abbandonate all’usura della salsedine si dovrebbe ricredere. Questa è una dimostrazione che la contrada Istmo Schiapparo è una pecca sociale che costituisce un grave danno. La gente è stanca di tutto e di tutti.
Il mostrare un’indifferenza assoluta nei confronti di tutti noi ci irrita con la soddisfazione di tutti gli amministratori, non solo comunali ma anche provinciali e regionali. Questo l’abbiamo constatato nel corso del tempo impegnato a chiedere per sapere cosa si vuole fare del territorio dell’Istmo Schiapparo e della Sacca Orientale. Forse qui qualcuno potrebbe addurre argomenti e opinioni divergenti rispetto alle nostre argomentazioni e affermazioni, perciò perseveriamo nel nostro atteggiamento al fine di poter leggere non le intenzioni ma la determinazione delle forme e modalità in cui s’intende proteggere il tratto del Paese.
Vorremmo avere una confessione di qualche dirigente e apprendere di sentirsi forte dell’impunità di cui gode. La prepotenza con i più deboli è stata evidenziata dal non voler riconoscere che l’abusivismo è nato per volontà della classe dirigente e non per desiderio degli investitori. È deplorevole essere accusati di danneggiatori dell’economia, del paesaggio, della cultura, della legalità e del rispetto delle regole. Negli anni precedenti al miracolo economico 1950-1960 poteva essere sopportata la diffusa edificazione selvaggia in spregio alle normative urbanistiche edili, mancavano le risorse economiche. Eravamo all’inizio della ricostruzione di un Paese che aveva visto nella nostra Regione la distruzione di diversi edifici molto importanti, mancavano le case. I nuclei famigliari erano formati da dieci, quindici componenti e abitavano in sottani, abitazioni da 40, 60 m² costituite da uno o più ambienti situati a livello o sotto il livello stradale, ai quali si accedeva direttamente dalla strada e che solo da questo accesso prendevano aria e luce e non avevano ne l’impianto idrico, ne quello fognante. Oggi non avere queste comodità è anacronistico. Non ci stanchiamo nel ripetere che è noto: le case sull’Istmo Schiapparo sono state costruite senza alcuna certificazione cartacea ma non è mancata quella verbale per la semplicioneria di chi ha cercato di evitare di affrontare nel modo necessario, per indolenza e mancanza di volontà e di spirito di sacrificio, ogni atto di attività che comportava sforzo intellettuale e utilizzo della penna.
L’abusivismo dell’Istmo Schiapparo, ora seconde case non hanno rappresentato assolutamente un risparmio sui costi progettuali e organizzativi. Una casa di 100 m², tra materiali, manodopera, contravvenzioni, costi legali, spese di tribunale e pene pecuniarie è costata il triplo di un appartamento della stessa grandezza in una delle cittadine confinanti. Si è costruito in economia e ci son voluti dai venti ai trent’anni. Perciò è inutile cavillare tanto sulle colpe e sulle responsabilità, l’importante è salvare il salvabile e tirarci fuori da questo baratro. Signore e Signori non lasciate la soluzione al tempo. A voi che siete al comando vi chiediamo cortesemente di agire. Grazie!

1 commento:

  1. L'Istmo Schiapparo, al di la delle disattese normative legislative, ha rappresentato per l'economia locale una risorsa inconfutabile attraverso l'investimento finanziario di numerosi emigranti che si ritrovano a vivere una realtà di incertezze e disagi di non poco conto.E' veramente assurdo!!!
    Firmato Benito

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