La ex-discarica di via Tamericelle |
Il Comitato "Salviamo l'Istmo e la Sacca Orientale", presieduto da Luigi Giorgio, ha scritto una lettera al sindaco di Lesina, Pasquale Tucci, al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e al Prefetto di Foggia, Maria Tirone, sulla questione dei rifiuti e dei continui furti che hanno interessato lo Schiapparo in questi mesi. Si riporta di seguito la lettera integralmente.
Gioire per aver visto sgomberata, nel tardo pomeriggio di mercoledì 02 marzo
c.a., “la discarica” dello Schiapparo, angolo Tamericelle (Tratturo
Corto), dopo oltre 18 anni, non possiamo ringraziare nessuno.
Un breve tratto di strada, per la lunghezza di 850 metri, della contrada
Istmo Schiapparo, oggi è privo di contenitori per i rifiuti e se non si
provvede, fra qualche settimana vedremo di nuovo una
catasta di immondizia.
Se il Comune è l’ente locale che rappresenta la propria comunità, cura gli
interessi e ne promuove lo sviluppo, sull’Istmo Schiapparo quale miglioramento
ha apportato? L’articolo 128 della Costituzione sancisce e tutela l’autonomia
dei Comuni (e Province). Tali principi dopo una lunghissima elaborazione che
forse non ha eguali nella storia repubblicana, sono stati fissati dalla legge 8
giugno 1990, n. 142 sull’ordinamento delle autonomie locali. Pur avendo molte
leggi non abbiamo potuto constatare un accrescimento, al contrario stiamo
assistendo ad un rimpicciolimento, e siamo convinti che una delle cause è la
mole delle disposizioni e delle norme, emblema del degrado di un
territorio per una mentalità gretta di tutti quelli che hanno ottenuto la piena
fiducia dei cittadini. Il voler risparmiare il più possibile, anche quando non
è opportuno e conveniente è dannoso per l’intera collettività.
L’illusione di chi ha creduto fermamente in quella data persona, riponendo
le proprie speranze e attendendo da essa di vedere dei miglioramenti è immensa.
Le menti degli eletti sono affaccendate nelle faccende personali. Tutte
impegnate in un affannoso quanto inutile affaccendamento. In una zona di mare
non poteva essere altrimenti, una promessa da marinaio. L’impegno esplicito,
assunto verbalmente si è tradotto in un comportamento privo di scrupoli.
Utilizzare personale di occasione senza alcuna competenza, per il rattoppamento
della pavimentazione stradale rovinata non è altro che una forma di farsi gioco
di noi. Anche chi si è fatto promotore con un modesto contributo finanziario di
alcuni volontari si è reso poco utile il lavoro di tappa-buche. La strada
sull’Istmo Schiapparo è l’unica arteria che congiunge Torre Mileto con la Foce
Schiapparo e anche la sola via di accesso agli immobili insistenti nella
contrada nota anche come “villaggio della giungla”. Il Sindaco ha l’obbligo di
restituire il gettito dei tributi in termini di servizi, soprattutto quelli
definiti dalla legge come
indispensabili.
Il Comune ha il dovere di valorizzare le libere forme associative dei
cittadini e promuovere organismi di partecipazione popolare all’amministrazione
locale, anche su base di quartiere o di frazione. Questo, non solo è mancato e
manca, ma ha anche causato un sentimento di incompatibilità, di avversione, di
antipatia e di esagerata sensibilità al primo cittadino lesinese. Il nostro
agire è stato e continuerà ad esserlo nel procedere sulla via della legalità e
della correttezza per la difesa, tutela di interessi e diritti. Tutela e
interessi di quello che ci è stato permesso in mancanza di un’azione
restrittiva. Diritti non riconosciutici pur avendo colmato gli scaffali degli
uffici comunali, provinciali, regionali, statali, delle sedi giuridiche,
amministrative e l’agenzia del territorio con il suo reparto catastale. Non
vogliamo tralasciare fra l’altro l’immensa bravura dei giornalisti nell’aver
riportato tante notizie su giornali ed altri mezzi d’informazione. Tutto questo
è servito a poco perché le funzioni amministrative che riguardano la
popolazione ed il territorio comunale precipuamente nei settori organici dei
servizi sociali, dell’assetto utilizzazione del territorio e dello sviluppo
economico, salvo quanto non sia espressamente attribuito ad altri soggetti
dalla legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze è stato
trascurato da creare un grande fermento tra i possessori delle terre e degli
immobili.
Inoltre, il Comune ha anche il compito di provvedere alla tutela delle
abitazioni promuovendo una convenzione con una compagnia assicurativa per una
polizza furti a prezzi calmierati e intensificazione dei servizi di controllo
della Polizia Municipale. Negli ultimi sei mesi ci sono stati una serie di
furti in serie nelle abitazioni dell’Istmo da provocare uno stato d’irritazione
e di risentimento nei proprietari degli immobili da perdere il controllo e
spingerli a reazioni violente e ad atti inconsulti. L’ira è stata tanta, al
punto che si sono liberati del loro bene cedendolo gratuitamente a terzi a
condizioni di stare lontano da quel luogo, non sostenere i costi di
manutenzione, non versare più la quota al Consorzio di Vigilanza Rurale di
San Nicandro Garganico, i tributi a codesto Comune e l’imposta all’Agenzia
delle entrate.
Chi pensava che le case col tempo sarebbero state abbandonate
all’usura della salsedine si dovrebbe ricredere. Questa è una dimostrazione che
la contrada Istmo Schiapparo è una pecca sociale che costituisce un grave
danno. La gente è stanca di tutto e di tutti.
Il mostrare un’indifferenza assoluta nei confronti di tutti noi ci irrita
con la soddisfazione di tutti gli amministratori, non solo comunali ma anche
provinciali e regionali. Questo l’abbiamo constatato nel corso del tempo
impegnato a chiedere per sapere cosa si vuole fare del territorio dell’Istmo
Schiapparo e della Sacca Orientale. Forse qui qualcuno potrebbe addurre
argomenti e opinioni divergenti rispetto alle nostre argomentazioni e
affermazioni, perciò perseveriamo nel nostro atteggiamento al fine di poter
leggere non le intenzioni ma la determinazione delle forme e modalità in cui
s’intende proteggere il tratto del Paese.
Vorremmo avere una confessione di qualche dirigente e apprendere di sentirsi
forte dell’impunità di cui gode. La prepotenza con i più deboli è stata
evidenziata dal non voler riconoscere che l’abusivismo è nato per volontà della
classe dirigente e non per desiderio degli investitori. È deplorevole essere
accusati di danneggiatori dell’economia, del paesaggio, della cultura, della
legalità e del rispetto delle regole. Negli anni precedenti al miracolo
economico 1950-1960 poteva essere sopportata la diffusa edificazione selvaggia
in spregio alle normative urbanistiche edili, mancavano le risorse economiche.
Eravamo all’inizio della ricostruzione di un Paese che aveva visto nella nostra
Regione la distruzione di diversi edifici molto importanti, mancavano le case.
I nuclei famigliari erano formati da dieci, quindici componenti e abitavano in
sottani, abitazioni da 40, 60 m² costituite da uno o più ambienti situati a
livello o sotto il livello stradale, ai quali si accedeva direttamente dalla
strada e che solo da questo accesso prendevano aria e luce e non avevano ne
l’impianto idrico, ne quello fognante. Oggi non avere queste comodità è anacronistico.
Non ci stanchiamo nel ripetere che è noto: le case sull’Istmo Schiapparo sono
state costruite senza alcuna certificazione cartacea ma non è mancata quella
verbale per la semplicioneria di chi ha cercato di evitare di affrontare nel
modo necessario, per indolenza e mancanza di volontà e di spirito di
sacrificio, ogni atto di attività che comportava sforzo intellettuale e
utilizzo della penna.
L’abusivismo dell’Istmo Schiapparo, ora seconde case non hanno rappresentato
assolutamente un risparmio sui costi progettuali e organizzativi. Una casa di
100 m², tra materiali, manodopera, contravvenzioni, costi legali, spese di
tribunale e pene pecuniarie è costata il triplo di un appartamento della stessa
grandezza in una delle cittadine confinanti. Si è costruito in economia e ci
son voluti dai venti ai trent’anni. Perciò è inutile cavillare tanto sulle
colpe e sulle responsabilità, l’importante è salvare il salvabile e tirarci
fuori da questo baratro. Signore e Signori non lasciate la soluzione al tempo.
A voi che siete al comando vi chiediamo cortesemente di agire. Grazie!
L'Istmo Schiapparo, al di la delle disattese normative legislative, ha rappresentato per l'economia locale una risorsa inconfutabile attraverso l'investimento finanziario di numerosi emigranti che si ritrovano a vivere una realtà di incertezze e disagi di non poco conto.E' veramente assurdo!!!
RispondiEliminaFirmato Benito