giovedì 8 gennaio 2015

VERTENZA CONFINARIA, le possibili soluzioni

Almeno due date sono certe: entro il 10 gennaio prossimo scade il termine per repliche e controdeduzioni da parte dei due comuni e giorno 3 febbraio 2015 l’udienza per l’ulteriore corso e precisazioni delle conclusioni. Tutto farebbe pensare che qualche risultato potrebbe essere raggiunto, anche se la consulenza del CTU non è favorevole al comune di San
Nicandro ed il giudice ha manifestato la volontà di decidere la causa proprio sulla base di questa consulenza.

Ma cosa dice il CTU che è anche una proposta transattiva  inviata ai due comuni?

“Dal territorio dell’ex Feudale: ossia – le terre non sistemate da Biase Zurlo del 1811; le Paglie e le Paludi della Sacca Orientale che va dal lato destro del Muro Orientale della Caccia per proseguire verso Torre Mileto, Lauro e fino a Caldola/San Nazario di Ha 1.278.30.00 come rilevate dal Compassatore della Dogana di Foggia sig. Agatangelo della Croce, nonché il territorio delle Antiche Paglie, Giunchi e Paludi – gli ettari 1152.20.00 previsti di distacco all’ex Feudatario (e i suoi eredi o aventi causa). Quindi liberi da ogni vincolo e peso demaniale, potrebbero (concordemente tra tutti i contendenti) essere destinati alla creazione di un “Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale” previa costituzione di Società con statuti da validarsi attentamente da parte dei due comuni contendenti ed anche dalle Società. E’ evidente che, sempre concordemente tra le parti, la estensione dell’area di distacco dall’ex Feudale potrebbe essere ampliata comprendendo anche tutte le zone che interessano il comune e gli abitanti di San Nicandro Garganico”.

Quali sono allora le possibili soluzioni?

Proseguire il giudizio ad ogni costo e, in caso di esito sfavorevole per il Comune di San Nicandro, impugnare la sentenza del Commissario per gli Usi Civici di Bari innanzi alla Corte d’Appello di Roma, sezione Usi Civici.
Accettare la proposta del CTU come sopra evidenziata.
Proporre una transazione della controversia che preveda la rinuncia alla demanialità della zona compresa fra la Foce di Sant’Andrea e la foce Schiapparo (proposta che avrebbe scarse possibilità di essere accettata dalle parte in giudizio).
Proporre una transazione della controversia che preveda la rinuncia alla demanialità della Sacca Orientale e legittimazione dei possessori.
Proporre una transazione della controversia che preveda la rinuncia della demanialità dalla foce Sant’Andrea compresa la fascia dell’istmo; costituzione di un consorzio territoriale tra i comuni di San Nicandro e quello di Lesina per la gestione dell’istmo fino alla foce Schiapparo con costituzione di un Consiglio di amministrazione composto da 5 componenti di cui due di nomina del comune di Lesina, due di nomina del comune di San Nicandro e 1 di nomina della Regione Puglia; la riscossione dei tributi di quel territorio, da incamerare sempre dal comune di Lesina, dovrebbe essere gestita dal Consiglio di amministrazione per il loro riversamento sulla zona finalizzata al suo miglioramento; riconoscimento della demanialità della Sacca Orientale e legittimazione ai possessori.

Queste sono le possibili soluzioni. Intanto, è stato fatto rilevare che l’attività legale relativa a questa controversia è molto onerosa. L’avvocato del comune ha chiesto per l’attività svolta 116.729,60 euro a cui occorre aggiungere spese di prosecuzione del giudizio pari a 43.773,60 euro. Fino ad oggi il comune, con esclusione del periodo precedente, ove pure sono state sostenuti costi notevoli, ha sostenuto spese di consulenza pari a 1467.423,93 euro.

Prossimo appuntamento all’udienza del 3 febbraio prossimo.

Fonte civico93.it

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