lunedì 23 dicembre 2013

PIANO DEGLI ABBATTIMENTI: il caso di Torre Mileto

Lo scorso 19 dicembre si è tenuto l'incontro tra i sindaci del Parco Nazionale del Gargano per discutere sul Piano degli Abbattimenti degli abusi edilizi nell'Area Parco. Dopo l'incontro, è stato diffuso uno stringato comunicato stampa, da cui emerge che si è ancora in una fase primordiale. Dall'incontro è emerso, infatti, che bisogna ancora realizzare una mappatura degli abusi edilizi, procedere con la valutazione dei singoli abusi, per poi realizzare eventuali piani di recupero o procedere con l'acquisizione al patrimonio dello Stato e quindi con la demolizione. Tutto questo in un contesto in cui le risorse economiche degli Enti, come sottolineato dagli stessi partecipanti dell'incontro, sono veramente irrisorie.

Per quanto riguarda la nostra zona, l'Istmo di Torre Mileto, c'è da dire che sono già in corso delle procedure di demolizione. Nel 2010 il Comune di Lesina aveva indetto un bando pubblico per la demolizione di alcune costruzioni. Sebbene i lavori di demolizione siano stati appaltati, il bando sino ad ora è rimasto inattuato, per motivi a me sconosciuti. Inoltre, ci sarebbero oltre 30 ordini di demolizioni notificate dalla ex Procura della Repubblica di Lucera, e per questo il Comune di Lesina ha assunto un geometra a cui è stato affidato l'incarico di procedere all'acquisizione al patrimonio comunale di un villino abusivo da demolire, sito sull'Istmo.

La duna su cui sorge il villaggio di Torre Mileto è un'area demaniale, inserita nelle zone di notevole interesse pubblico, che fa parte del Parco Nazionale del Gargano. Mi chiedo per quale motivo sia stato deciso di inglobare nel Parco questa zona che aveva già perso le sue caratteristiche naturali e paesaggistiche iniziali, dato che nel 1995, anno in cui è stato costituito il Parco Nazionale del Gargano, c'erano sull'Istmo già circa 1800 case abusive. Inoltre, dopo che l'Istmo è stato inserito nel Parco del Gargano, nulla si è fatto per fermare il fenomeno dell'abusivismo, tant'è che oggi le case hanno raggiunto quota 2800, 1000 in più rispetto a quando è stato costituito il Parco. A mio avviso, si doveva lasciare fuori dal Parco l'area dell'Istmo interessata dall'abusivismo, e procedere o con gli eventuali abbattimenti (anche se allora c'erano già sul territorio 1800 case) o realizzare da subito un piano di recupero dell'area e impedire la costruzione delle altre 1000 case sorte dal 1995 ad oggi. E probabilmente oggi non saremmo nemmeno qui a discutere di una questione che si trascina da ormai quasi mezzo secolo, per la quale le grandi menti politiche, nel terzo millennio, non sono ancora riuscite a risolvere.

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