Veduta dell'Istmo Schiapparo |
Nelle classifiche realizzate da Legambiente, la Puglia risulta essere la
terza regione d'Italia per il mare illagele, con 1692 infrazioni accertate, e la seconda regione d'Italia dove "l'abusivismo edilizio è la prima e più diffusa pratica", come riportato sul dossier.
Presente nel dossier anche la cosiddetta sporca cinquina, i cinque ecomostri che Legambiente denuncia da sempre. "Sono gli ecomostri - si legge sul dossier - che devastano la costa italiana di cui chiediamo alle istituzioni, Comuni in testa, l’abbattimento in via preferenziale". Tra i cinque ecomostri, al quarto posto, figifigura il villaggio di Torre Mileto, "il paese abusivo sull’istmo di Lesina - si legge - una vergogna collettiva che Legambiente denuncia da decenni e su cui non ha intenzione di abbassare la voce. Una vicenda che ancora oggi, nonostante le parole e le promesse spese, non è ancora stata risolta".
Su Torre Mileto, Legambiente ha fatto cenno anche al PIRT, il Piano d'intervento di recupero territoriale, per il quale "nel 2009 la Regione, aveva approvato una delibera per l’abbattimento di una parte di queste costruzioni, circa 800. Siamo alle porte dell’estate 2014 e a Torre Mileto non è ancora successo niente. Legambiente torna a chiedere che si onorino gli impegni presi e si abbatta le case di Torre Mileto, per ripristinare la legalità e restituire finalmente al territorio del Gargano e ai cittadini un lembo di costa bellissimo".
La prima volta che la vicenda di Torre Mileto venne riportata sui dossier di Legambiente fu nel 2003, quando l'associazione ambientalista assegnò simbolicamente la bandiera nera al Comune di Lesina in quanto secondo Legambiente a quel tempo Lesina voleva "legittimare e premiare l’illegalità diffusa di questo insediamento “spontaneo” (Torre Mileto, ndr) di 1839 abitazioni confermando le previsioni di una variante di recupero urbanistico (L.47/85 e L.R. 26/85) prevedendo un PIRT (piano d’interventi di recupero territoriale) d’iniziativa privata per sanare l’edificato abusivo non sanabile ai sensi della L.R. 56/80 e 30/90 aggiungendo anche l’edificazione di complentamento e la nuova edificazione nelle zone intersiali. Tutto meno che la demolizione degli ecomostri".
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