giovedì 26 giugno 2014

Estate alle porte tra timori e speranze: tutta la verità sull'Istmo

Stiamo ormai per entrare nel vivo di questa nuova stagione estiva; la spiaggia di Torre Mileto inizia a riempirsi di bagnanti, la strada inizia ad essere più trafficata e tra qualche settimana anche la 'signora del pane' e il furgoncino della frutta cominceranno a 'disturbare' la quiete e il
silenzio che da anni regnano sovrani sull'Istmo. E come ogni anno non mancherà l'assalto dei giornalisti pronti a realizzare dei vuoti servizi televisivi su una problematica che forse per loro è troppo complessa o faticosa da documentare.
Non mancherà nemmeno la vox populi, la voce del popolo, quella che ogni anno disperde in lungo e in largo speranze e timori sul futuro dello Schiapparo. Ogni anno la vox populi ci riempie la testa di frasi del tipo: "a settembre allaceranno la corrente", "quest'anno demoliranno le case" e così via.

Ma allo Schiapparo la vox populi, quella che continua ad influenzare ancora molta gente, non ci ha mai azzeccato. 
Mettetevi bene in testa una cosa: Lesina, oggi, non può né demolire né sanare lo Schiapparo. E vi spiego subito il motivo.

Il 12 settembre 1967 il Comune di Lesina e quello di San Nicandro Garganico proposero un'istanza dinanzi al Commisariato per la liquidazione degli usi civici di Bari per far cessare atti di molestia e turbativa da parte della società SIATI (la società che oggi è gestita da Casanova) nella zona Schiapparo. Sulla zona Schiapparo pendeva già da tempo la Vertenza tra Lesina e San Nicandro G. per stabilire le originarie linee di confine fra i territori dei due comuni.
Il Commissario Aggiunto, Antonio Iandolo, ordinò il 5 marzo 1969 ai Comuni di Lesina, di San Nicandro G. e alla società SIATI di non modificare o alterare lo stato dei luoghi della zona in questione.
Questa ordinanza, risalente a 45 anni fa, ha di fatto congelato tutto l'Istmo Schiapparo. Lo stesso comune di San Nicandro G. tramite l'ex sindaco Vincenzo Monte, invitò la Regione Puglia a sospendere il procedimento amministrativo del PIRT, approvato dalla Regione nel 2007, che infatti oggi è fermo.

In poche parole, fino a quando il comune di Lesina e di San Nicandro G. non si metteranno d'accordo per porre fine alla Vertenza Confinaria, che ormai sta assumendo i caratteri di una vera e propria diatriba, lo Schiapparo dovrà rimanere così com'è. Ciò significa che siamo in una situazione di limbo, e quindi chi nutre dei timori si tranquillizzasse e chi invece nutre ancora speranze si mettesse l'anima in pace.

PS. questa ordinanza non impedisce in alcun modo al Comune di Lesina di eseguire i lavori di pulizia della spiaggia e della manutenzione della strada.

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