Il Comitato "Salviamo l'Istmo e la Sacca Orientale", nato circa un anno fa dalla volontà del sannicandrese Luigi Giorgio, sta muovendo i primi passi. L'attenzione del Comitato è tutta puntata sulla questione del pagamento dei tributi, ritenuti ingiusti dal Comitato in quanto "gli immobili che insistono sullo Schiapparo non sono mai stati serviti da oneri di urbanizzazione come luce, acqua, fogna, gas ecc. e neppure da illuminazione pubblica - si legge in una lettera scritta dall'avvocato del Comitato, Pasquale Cimaglia, lo scorso luglio e indirizzata al
Comune di Lesina - per cui i suddetti immobili sono di fatto inutilizzabili e quindi esonerati dal pagamento dei tributi Comunali".
L'avvocato Cimaglia ha richiamato, nella lettera indirizzata al Comune di Lesina e all'Ufficio Tributi, la sentenza della Commissione Tributaria di Foggia che "ha accolto il ricorso di un contribuente sul pagamento della TARSU poichè l'immobile di sua proprietà era inutilizzabile per la mancanza di qualsiasi opera di urbanizzazione". La lettera termina con una richiesta di esonero dal pagamento delle opere di urbanizzazione e cioè la tassa per la smaltimento dei rifiuti, l'IMU e la TASI.
Ma in barba alla richiesta di esonero avanzata dall'avvocato Cimaglia, il Comune di Lesina qualche settimana dopo ha provveduto a notificare gli avvisi di pagamento delle tasse comunali ai proprietari degli immobili che insistono sull'Istmo Schiapparo.
A quel punto, l'avv. Cimaglia ha scritto una nuova lettera nella quale si diffida il Comune di Lesina ad "iniziare nel termine di 30 giorni dal ricevimento della lettera tutti i lavori di urbanizzazione...con l'avvertimento che decorso inutilmente il termine si provvederà a denunciare alla autorità competente il vostro inadempimento". La scadenza dei 30 giorni è ormai agli sgoccioli, e di cantieri allo Schiapparo non se ne vede nemmeno l'ombra. Il blog continuerà a seguire l'evolversi della questione.
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