Il Comitato "Salviamo l'Istmo e la Sacca Orientale" ha scritto una lettera al Presidente della Commissione Europea, sulla vicenda della legalizzazione delle abitazioni dello Schiapparo. Si riporta, di seguito, la lettera integralmente.
Stimat.mo Presidente della Commissione Europea,
viste le inadempienze del Sindaco del Comune di Lesina (FG) perpetrate nei
confronti dei possessori di immobili dell’Istmo
Schiapparo di Torre
Mileto (FG), relative alla mancata legalizzazione
degli immobili siti in quella zona e alla mancata installazione di Opere
di urbanizzazione primarie, si richiede, cortesemente, l’intervento
di Codesta Spettabile Commissione Europea onde poter ottenere quanto spetta di
diritto per un buon vivere civile e nella norma.
Precisasi che gli immobili sopra indicati sono sì abusivi, ma costruiti
con il tacito assenso degli amministratori locali, nella fattispecie dei
sindaci che si sono succeduti nella amministrazione del Comune di Lesina da 40
anni ad oggi.
Inoltre, questi immobili (circa 2.800), siti tra il lago di Lesina ed il
mare Adriatico e tra il Lido di Torre Mileto e la foce del Canale Schiapparo,
sono stati costruiti con i risparmi ed il sudore di contadini, gente emigrata
all’estero o al Nord dell’Italia.
Ancora, i possessori di queste case hanno diverse volte interpellato
l’attuale sindaco, manifestando la propria volontà di voler legalizzare le case
e pagare le corrispettive imposte (IMU, TASI, TARI, ecc.), ma solo dopo che
l’Amministrazione del suddetto Comune abbia adempiuto alla legalizzazione
degli immobili e all’installazione di Opere di urbanizzazione
primarie (impianti di: illuminazione pubblica e privata, acqua,
fognatura, strada comunale decente), impianti mai realizzati a
tutt’oggi.
Infine, con grande stupore abbiamo letto una nota ignobile pronunciata dal
Sindaco di Lesina (FG), Pasquale Tucci, del 23 dicembre 2014, tramite il
dott. Savino Pio De Florio di Foggia, via Grecia, 21/A, nelle otto pagine di
ricorso di un possessore di immobile sull’Istmo Schiapparo di Torre Mileto.
In merito a quanto dichiarato dal 1° cittadino lesinese ci ha lasciato
esterrefatti.
Precisamente ha detto: “…… Nella fattispecie, l’immobile insiste in
un’area condonata in cui il Comune dal 2000 ha fornito e svolto servizi per abitabilità;
tutte le abitazioni esistenti si sono messe in regola ed hanno versato la somma
dovuta”.
Ci siamo posti una domanda che, sino ad ora, non siamo riusciti a darci una
risposta.
Con quale libertà un eletto del popolo pronuncia una frase falsa e,
soprattutto, offensiva nei confronti di tanti cittadini che nel corso
degli anni, quando la legge lo ha permesso, hanno presentato regolare
domanda di condono in sanatoria, successivamente al versamento
degli oneri dovuti e senza una conferma ed una certificazione
di abitabilità da parte del Comune di Lesina.
Alla fine, si fa riferimento alla sentenza n. 1044/05/14 pronunciata
l’11.04.2014, depositata in segreteria il 09 maggio 2014, riguardante il
ricorso di un possessore di immobile sulla zona citata, in riferimento al
tributo TARSU, in cui la 5^ sezione
della Commissione Tributaria Provinciale di Foggia ha sentenziato:
“Gli immobili in questione esistenti nella contrada Istmo
Schiapparo di Torre Mileto sono inutilizzabili perché privi dei servizi
essenziali, cioè, privi di opere di urbanizzazione primarie
e di esistenza di contratti di fornitura delle varie utenze
(acqua, luce, ecc), pertanto, sono esenti dai tributi”.
La lettera che su si legge lancia “ l’urlo” legittimo di cittadini inermi di fronte all’ arroganza ed indifferenza di sindaci ed autorità politiche e amministrative che evidentemente hanno ben altro a cui pensare. È legittimo chiedersi che, solo quando non ci sono interessi politici imminenti, vedi elezioni di nuovi amministratori o spazi speculativo- economici, allora le “acque del mare” si muovono. C’è da stupirsi come neppure la stampa ufficiale ne parli di un caso così particolare se non per mostrarne talvolta solo l’aspetto negativo del degrado e dell’abuso edilizio su un territorio che, abbandonato dai contadini in tempi passati, non è stato ben tutelato dagli amministratori ancor prima che si avviasse questo spontaneo insediamento abitativo. Dopo anni di lassismo e di condoni mai condonati, in barba alle leggi, sia pure non condivisibili quando non ci fanno comodo, ancora oggi si assiste all’inerzia di amministratori che non decidono da che parte stare, o dalla parte della legalizzazione di una situazione di fatto o dalla parte della legalizzazione dell’abuso. Questo è “l’urlo che lanciano i cittadini dell’istmo Schiapparro ancora più in alto verso l’Europa affinché venga udito ed esaudito…..
RispondiEliminaLa lettera che si legge lancia “ l’urlo” legittimo di cittadini inermi di fronte all’ arroganza ed indifferenza di sindaci ed autorità politiche e amministrative che evidentemente hanno ben altro a cui pensare. È legittimo chiedersi che, solo quando non ci sono interessi politici imminenti, vedi elezioni di nuovi amministratori o spazi speculativo- economici, allora le “acque del mare” si muovono. C’è da stupirsi come neppure la stampa ufficiale ne parli di un caso così particolare se non per mostrarne talvolta solo l’aspetto negativo del degrado e dell’abuso edilizio su un territorio che, abbandonato dai contadini in tempi passati, non è stato ben tutelato dagli amministratori ancor prima che si avviasse questo spontaneo insediamento abitativo. Dopo anni di lassismo e di condoni mai condonati, in barba alle leggi, sia pure non condivisibili quando non ci fanno comodo, ancora oggi si assiste all’inerzia di amministratori che non decidono da che parte stare, o dalla parte della legalizzazione di una situazione di fatto o dalla parte della legalizzazione dell’abuso. Questo è “l’urlo che lanciano i cittadini dell’istmo Schiapparro ancora più in alto verso l’Europa affinché venga udito ed esaudito…..
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