Nella trasmissione Presa Diretta intitolata “Salviamo il mare”, nel collegamento con il porto di Manfredonia si è parlato anche dei retini che contengono le cozze di allevamento, chiamate “calzette” le quali sono fonte di inquinamento e pericolosi per l’ambiente marino ma
anche per i pesci e, quindi, per l’uomo.
Questa notizia fa seguito ad un reportage del “Corriere della sera” di Malatesta e Righi che ha portato di nuovo in primo piano il problema delle “calzette”, cioè i retini che contengono le cozze in allevamento nel mare. Già da qualche anno turisti e frequentatori delle spiagge di Capoiale, ma anche di Torre Mileto, hanno potuto constatare questi rifiuti speciali abbandonati in mare e portati a riva che contribuiscono alla sporcizia dei nostri litorali, oltre, naturalmente imbattersi in questi retini quando si fa il bagno.
I due giornalisti, nel loro articolo “Lo strano caso delle calzette per le cozze”, fanno rilevare che di fronte alle nostre coste, c’è “il più grande impianto di mitilicoltura d'Europa, in cui trovano lavoro centinaia di persone presso le cooperative che si occupano dell'allevamento dei molluschi”.
La vicenda entra nella raccolta rifiuti speciali che non è mai partita per questo attività particolare nonostante la Regione Puglia abbia messo a disposizione fondi in tal senso e gli attori principali di tale manchevolezza sono i cinque Comuni, la Provincia, la Regione, l'Ente Parco del Gargano, il Consorzio di bonifica e la Capitaneria di porto
E qui c’è sempre il solito problema che è anche un dilemma: privilegiare le attività commerciali o quelle turistiche? La risposta salomonica è quella che entrambe le attività possano convivere anche per non perdere i prossimi finanziamenti europei.
Fonte: www.civico93.it
Per leggere l'articolo del Corriere della Sera sulla vicenda dei retini inquinanti clicca qui.
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