mercoledì 9 maggio 2018

VERTENZA CONFINARIA, la fine di un'epoca per lo Schiapparo. Ma c'è rischio ricorso

E' arrivata a conclusione esattamente 99 anni dopo il sui inizio, la Vertenza Confinaria che vedeva contrapposti il Comune di Lesina e quello di San Nincadro Garganico dinanzi al Commissariato degli Usi Civici di Bari.

Il tutto ebbe inizio quando il Comune di San Nicandro avviò una diatriba per rivendicare l'appartenenza di appezzamenti di terreni ricadenti sull'Istmo Schiapparo che erano posseduti dal Comune di Lesina. Il giudizio ha visto negli anni diverse sentenze, tutte puntualmente impugnate dal Comune di San Nicandro, numerose perizie tecniche, pareri, relazioni e intere generazioni di avvocati che si sono succeduti l'uno all'altro nel corso di questi 99 anni.
La Vertenza Confinaria ricopre un ruolo di estrema importanza per il territorio dello Schiapparo e per un suo eventuale sviluppo turistico, anche perché in questa Vertenza ci sono finite tutte le società immobiliari che affermano di vantare i diritti di proprietà dei terreni dell'Istmo e pure il PIRT, il Piano di Recupero Territoriale dello Schiapparo.

LE SOCIETA'
Nel giudizio hanno preso parte anche tutte le società immobiliari che vanterebbero i diritti di proprietà di una parte dei terreni dello Schiapparo e del Bosco Isola. Queste società nel corso degli anni hanno cambiato nomi, si sono sostituite l'una all'altra o in altri casi sono state assorbite da altre società.
Al termine del giudizio le società coinvolte corrispondono alla Siati spa, Lesina srl, Lesina 2 srl e Lacmar srl.
Nel testo della sentenza, il Commissario degli Usi Civici, ha affermato che l'effettiva esistenza di diritti di uso civico da parte delle società non sarebbe stata "adeguatamente documentata", ma resta il fatto che non è una competenza del Commissariato definire se questi diritti esistano realmente oppure no. Quindi in merito alla posizione delle società resta un grande punto interrogativo.

LA SENTENZA
La sentenza, emessa il 10 aprile 2018 dal Commissario Presidente Antonio De Luce, ha rigettato il ricorso presentato dal Comune di San Nicandro G.co in quanto il ricorso è stato ritenuto "infondato". La sentenza è stata emessa sulla base della relazione del CTU Mastromarco, il quale ha individuato come linea di confine tra San Nicandro e Lesina il tracciato dell'antica via di Rodi, in base al quale tutto l'Istmo rientrerebbe proprio sotto il territorio di Lesina.

IL PIRT
Nella Vertenza Confinaria ci è finito, seppur indirettamente, anche il PIRT.
Infatti, nel 1969 l'allora Commissario per la liquidazione degli Usi Civici di Bari, ha emanato un documento in cui si ordinava a tutte le parti interessate nel giudizio di non modificare lo stato dei luoghi oggetto della Vertenza fino alla definizione del giudizio.
Questa ordinanza ha quindi impedito l'effettiva realizzazione del PIRT (che chiaramente prevede un profondo stravolgimento dello stato dei luoghi) e che da circa 10 anni è fermo alla sua progettazione preliminare. Non è stato possibile portare a compimento l'iter del PIRT proprio perché era in corso questa Vertenza.
Ma adesso che la Vertenza è giunta finalmente a conclusione, il PIRT può riprendere il suo percorso da dove si era fermato e giungere finalmente ad una progettazione esecutiva che ne consenta la realizzazione. Ma siamo sicuri che sussiste ancora la volontà politica di fare il PIRT?

L'OMBRA DEL RICORSO
Tuttavia non è detto che il PIRT si potrà fare, perché sulla sentenza incombe la strada del ricorso che il Comune di San Nicandro potrebbe intraprendere, e non si tratta di un'ipotesi affatto improbabile.
Infatti, nei corridoi del Comune di San Nicandro, ai nastri di partenza per la campagna elettorale, si vocifera già di una presunta delibera in cui la Giunta avrebbe deciso di fare ricorso avverso alla sentenza.
Il termine ultimo per poter presentare eventuali ricorsi è il 12 maggio. Solo dopo questa data, potremo affermare con certezza se la Vertenza è realmente e definitivamente chiusa oppure no.

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