Con l'estate ormai lasciata alle spalle, dal Comune di Lesina nel mese di ottobre è partita una nuova raffica di ordinanze di demolizione sull'Istmo Schiapparo.
Niente allarmismo. Queste ordinanze rientrano nell'ordinaria attività di controllo che il Comune di Lesina effettua mensilmente su tutto il territorio comunale, per monitorare l'eventuale presenza di nuovi fabbricati costruiti in assenza del permesso di costruzione.
E proprio da alcuni di questi controlli è emerso che allo Schiapparo sarebbero stati costruiti due nuovi fabbricati abusivi, oltre ad una tettoia (sempre abusiva) che hanno fatto scattare i controlli da parte del Comando Stazione Carabinieri Parco di San Nicandro Bis, che hanno redatto un rapporto protocollato al Comune di Lesina, che a sua volta ha emanato tre ordinanze di abbattimento delle opere abusive.
Stupisce non di poco, che tra i destinatari di queste ordinanze rientrerebbe anche il presidente del cosiddetto "Comitato Centrale dell'Istmo" che avrebbe realizzato un "manufatto per civile abitazione in assenza di titolo abitativo" - in base a quanto si legge nell'ordinanza.
Non solo. Tra i destinatari delle ordinanze c'è anche la Lesina Società a Responsabilità Limitata con sede a Bari, in quanto secondo il Comune di Lesina sarebbe proprietaria delle aree in cui sono stati commessi gli abusi edilizi. Bisognerà vedere quale sarà la reazione della Lesina srl, dato che già un'altra società, la Lacmar, ha fatto ricorso al TAR per un caso analogo (leggi).
Secondo le tre ordinanze, l'abbattimento delle opere abusive dovrebbe avvenire ad inizio del nuovo anno, e in caso di mancata applicazione dell'ordinanza è prevista una sanzione amministrativa di 20 mila euro. In caso di ricorso al TAR da parte dei destinatari, invece, la tempistica degli abbattimenti potrebbe essere sospesa ed addirittura revocata in caso di vittoria dei ricorrenti.
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