Il Consiglio dei Ministri nella seduta del 27 gennaio scorso - esattamente ad un anno dal via libera della Commissione europea sugli atti pluriennali, compatibili con la direttiva europea -, ha approvato il disegno di legge-delega afferente la riforma generale delle concessioni demaniali marittime di tipo turistico
ricreativo (stabilimenti balneari), con l’intento di dare attuazione la direttiva europea "Bolkestein" del 2006 sulla liberalizzazione dei servizi.
Nel testo del provvedimento approvato è previsto che il governo avrà sei mesi di tempo per varare la riforma in base ai principi enunciati nel disegno di legge finalizzato a: "un adeguato periodo transitorio" - nella misura da definirsi nei prossimi mesi - e, poi prevedere la procedura di evidenza pubblica che tuteli la continuità aziendale e garantisca il riconoscimento del valore commerciale dello stabilimento, per chi perderà la concessione.
Nelle intenzioni del governo anche la previsione di disposizioni che sanciscano il divieto di detenere più di due o tre concessioni per evitare concentrazioni lontane dal modello della piccola impresa. La legge-delega, infine, stabilisce le direttive per la riforma dei canoni demaniali marittimi e, per risolvere la questione degli stabilimenti pertinenziali, cioè le concessioni demaniali marittime con strutture di difficile rimozione che diventano o sono divenute pertinenza dello Stato. Attualmente le concessione demaniali marittime sono tutte prorogate al 31.12.2020.
Angelo Ruberto
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