Nel Gargano degli abusi non ci si sorprende se un’area di appena
5mila mq viene sequestrata dai vigili urbani di Rodi Garganico nella
località balneare Lido del Sole. Il sito avrebbe dovuto ospitare
giostrine per bambini e invece si stava costruendo tutt’altro nella nota
frazione turistica del Comune amministrato dal sindaco Nicola Pinto.Come
denunciato pubblicamente su Facebook da Sante Leo, titolare e gestore
del lido Diomedee, e da Lazaro Vecera, residente della cittadina
garganica, un’area grande 5mila mq è stata concessa in comodato gratuito
all’associazione Atas di Lido del Sole, realtà che da anni opera per
portare sviluppo e valorizzare la località garganica, che avrebbe dovuto
costruirci un parco giochi per bambini oltre a qualche altra piccola
struttura, prevista dal progetto.
Qualche giorno fa, però, i
vigili urbani di Rodi hanno fatto visita al cantiere e hanno
immediatamente, dopo accertamenti effettuati sul posto, posto sotto
sequestro il sito concesso all’Atas. La motivazione ufficiale fornita
dal Comando di Polizia Municipale di Rodi Garganico vuole che un muro
sarebbe stato costruito in maniera assai difforme rispetto a quanto
previsto dal piano presentato dai responsabili dell’Atas.
“A che
serve un muro in quella zona?” si chiede Leo, che possiede un lido, il
Diomedee, sito a pochi passi dal cantiere a cui i vigili rodiani hanno
messo i sigilli. “L’area in questione avrebbe dovuto ospitare un parco
giochi per bambini, invece già da quest’estate c’è una sorta di
piattaforma in cemento che viene utilizzata a mo’ di pista da ballo per
anziani che devono sborsare ben 10 euro per ballare. Per i tesserati
all’Atas, invece, l’ingresso alla pista è completamente gratis”.
Ma i tesserati non sono più tantissimi e quindi chi va a ballare paga
10 euro che vanno a finire, secondo molti, direttamente nelle casse
dell’Atas del presidente Roberto Nigro.
L’area in questione si
trova a metà tra il lido di Leo e il Centrale, altra struttura balneare
il cui titolare nemmeno ha visto di buon occhio le intenzione
dell’Atas. “Abbiamo provato ad ottenere il verbale del sequestro
comminato dai vigili urbani, ma non ce l’hanno potuto dare in quanto è
stata presentata una denuncia penale nei confronti dei responsabili del
presunto abuso” prosegue l’imprenditore turistico, che prosegue “La
piattaforma in questione è grande quanto un campo da tennis, più o meno,
e da quel che abbiamo saputo, nel progetto era previsto anche un
baretto o un chiosco”.
Insomma, concorrenza a gogò per i due
imprenditori balneari, che lamentano il fatto di dover competere con
un’associazione che, almeno in fatto di tasse, avrebbe molte spese in
meno rispetto ai titolari dei due lidi.
“Da cittadino mi vergogno di questi soprusi ai danni della
collettività e mi domando perché nessuno ne abbia dato notizia” fa
sapere Vecera, che al pari di Leo e di altri assidui frequentatori di
Lido del Sole è adirato per il sequestro e per l’ennesimo abuso
perpetrato ai danni di una fetta di Gargano già nota alle cronache
locali per via di sfregi alla natura creati nel corso degli anni.
Abbiamo
provato diverse volte a metterci in contatto con il presidente
dell’associazione rodiana, Roberto Nigro, ma non ha risposto alle nostre
chiamate prima di essere irraggiungibile.
Quest’ennesimo caso di
Lido del Sole non è il primo, appunto, episodio relativo ad un abuso o a
una faida tra imprenditori, titolari di abitazioni e soggetti vari che
frequentano per vari motivi la località balneare. Come raccontato dalla
nostra testata in estate, infatti, un altro caso spinoso ha scosso la
stagione turistica della frazione rodiana, e riguarda un passaggio bloccato che dovrebbe invece consentire il transito ai disabili in carrozzina
che vogliano raggiungere il mare. La diatriba, che ha avuto anche un
seguito legale e lo sta ancora avendo, non si è risolta neanche
quest’anno e, nonostante tutto, i soggetti affetti da disabilità
deambulatorie che frequentano Lido del Sole sono impossibilitati a
recarsi sul mare considerato che quel vialetto è l’unica via di accesso
alla spiaggia per chi non riesce a camminare sulle proprie gambe.
Insomma,
di carne a cuocere sotto il sole dell’abusivismo rodiano ce n’è
parecchia, mentre pare – stando a quanto trapela da fonti vicine
all’Atas – che l’associazione di Nigro voglia impugnare il verbale
redatto dai vigili urbani e continuare a realizzare il progetto
presentato mesi fa e redatto dal tecnico rodiano Michele De Felice.
Fonte: blog.rodigarganico.info
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