martedì 12 gennaio 2016

Abuso nel Gargano, sequestrato cantiere a Lido del Sole

Nel Gargano degli abusi non ci si sorprende se un’area di appena 5mila mq viene sequestrata dai vigili urbani di Rodi Garganico nella località balneare Lido del Sole. Il sito avrebbe dovuto ospitare giostrine per bambini e invece si stava costruendo tutt’altro nella nota frazione turistica del Comune amministrato dal sindaco Nicola Pinto.Come denunciato pubblicamente su Facebook da Sante Leo, titolare e gestore del lido Diomedee, e da Lazaro Vecera, residente della cittadina garganica, un’area grande 5mila mq è stata concessa in comodato gratuito all’associazione Atas di Lido del Sole, realtà che da anni opera per portare sviluppo e valorizzare la località garganica, che avrebbe dovuto costruirci un parco giochi per bambini oltre a qualche altra piccola struttura, prevista dal progetto.
Qualche giorno fa, però, i vigili urbani di Rodi hanno fatto visita al cantiere e hanno immediatamente, dopo accertamenti effettuati sul posto, posto sotto sequestro il sito concesso all’Atas. La motivazione ufficiale fornita dal Comando di Polizia Municipale di Rodi Garganico vuole che un muro sarebbe stato costruito in maniera assai difforme rispetto a quanto previsto dal piano presentato dai responsabili dell’Atas.
“A che serve un muro in quella zona?” si chiede Leo, che possiede un lido, il Diomedee, sito a pochi passi dal cantiere a cui i vigili rodiani hanno messo i sigilli. “L’area in questione avrebbe dovuto ospitare un parco giochi per bambini, invece già da quest’estate c’è una sorta di piattaforma in cemento che viene utilizzata a mo’ di pista da ballo per anziani che devono sborsare ben 10 euro per ballare. Per i tesserati all’Atas, invece, l’ingresso alla pista è completamente gratis”.

Ma i tesserati non sono più tantissimi e quindi chi va a ballare paga 10 euro che vanno a finire, secondo molti, direttamente nelle casse dell’Atas del presidente Roberto Nigro.
L’area in questione si trova a metà tra il lido di Leo e il Centrale, altra struttura balneare il cui titolare nemmeno ha visto di buon occhio le intenzione dell’Atas. “Abbiamo provato ad ottenere il verbale del sequestro comminato dai vigili urbani, ma non ce l’hanno potuto dare in quanto è stata presentata una denuncia penale nei confronti dei responsabili del presunto abuso” prosegue l’imprenditore turistico, che prosegue “La piattaforma in questione è grande quanto un campo da tennis, più o meno, e da quel che abbiamo saputo, nel progetto era previsto anche un baretto o un chiosco”.
Insomma, concorrenza a gogò per i due imprenditori balneari, che lamentano il fatto di dover competere con un’associazione che, almeno in fatto di tasse, avrebbe molte spese in meno rispetto ai titolari dei due lidi.

“Da cittadino mi vergogno di questi soprusi ai danni della collettività e mi domando perché nessuno ne abbia dato notizia” fa sapere Vecera, che al pari di Leo e di altri assidui frequentatori di Lido del Sole è adirato per il sequestro e per l’ennesimo abuso perpetrato ai danni di una fetta di Gargano già nota alle cronache locali per via di sfregi alla natura creati nel corso degli anni.
Abbiamo provato diverse volte a metterci in contatto con il presidente dell’associazione rodiana, Roberto Nigro, ma non ha risposto alle nostre chiamate prima di essere irraggiungibile.
Quest’ennesimo caso di Lido del Sole non è il primo, appunto, episodio relativo ad un abuso o a una faida tra imprenditori, titolari di abitazioni e soggetti vari che frequentano per vari motivi la località balneare. Come raccontato dalla nostra testata in estate, infatti, un altro caso spinoso ha scosso la stagione turistica della frazione rodiana, e riguarda un passaggio bloccato che dovrebbe invece consentire il transito ai disabili in carrozzina che vogliano raggiungere il mare. La diatriba, che ha avuto anche un seguito legale e lo sta ancora avendo, non si è risolta neanche quest’anno e, nonostante tutto, i soggetti affetti da disabilità deambulatorie che frequentano Lido del Sole sono impossibilitati a recarsi sul mare considerato che quel vialetto è l’unica via di accesso alla spiaggia per chi non riesce a camminare sulle proprie gambe.
Insomma, di carne a cuocere sotto il sole dell’abusivismo rodiano ce n’è parecchia, mentre pare – stando a quanto trapela da fonti vicine all’Atas – che l’associazione di Nigro voglia impugnare il verbale redatto dai vigili urbani e continuare a realizzare il progetto presentato mesi fa e redatto dal tecnico rodiano Michele De Felice.

Fonte: blog.rodigarganico.info

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